sabato 03 Dicembre 2016 ore 17:00

Mostra Collettiva “Est Ovest”

La mostra nasce dall’idea di Luigi Foschini, curatore della mostra, di mettere in relazione i due artisti di grande maturità artistica con cui collabora fin dagli inizi della sua storia alla Bottega Gollini. Ad ognuno è dedicata una parete della sala espositiva: Est per Dante Passarelli, Ovest per Dosso, che corrispondono ai due lati della Via Emilia in cui si trova la Galleria d’Arte. Al centro della sala espositiva si può ammirare un’opera realizzata assieme dai due artisti. Sia Dosso che Dante Passarelli realizzano sculture che mettono al centro l’uomo, seppur in maniera molto differente.

Sono state scelte per l’esposizione le numerose “sculture da appendere” dove, come sempre nelle mostre curate da Luigi Foschini, l’opera vive di una propria autonomia significante e al tempo stesso è parte di un’ampia composizione che rimanda ad un ulteriore livello di senso.

Dante Passarelli – Voces in aevum

Di Dante Passarelli sono esposte le dodici opere che compongono “Voces in aevum”, una serie di tavole di dimensione 38 x 28 cm. con sculture in grès che evocano la mitologia classica e racconti biblici. In ognuna di queste cornici – contenitori o moduli architettonici, come in piccoli teatri, affiorano le figure: corpi di individui in uno spazio metafisico minimamente connotato e essenziale, dove si alternano vuoti e pieni.

Le sculture di Dante Passarelli nascono da intuizioni geniali. Durante tutto il suo lungo percorso artistico, Dante ha attinto da una memoria antica e archetipale, facendo affiorare tracce di presenze umane che rendono le sue opere universali e senza tempo. Per questo i suoi lavori riguardano tutti, ci catturano immediatamente e affascinano, senza spesso capirne la ragione. Pochi e sintetici gesti incidono la materia, modellano e abbozzano figure che lievemente, ma con concretezza drammatica, ci riportano all’essenza e all’origine dell’uomo.

Ogni opera è scena a sé stante e può essere liberamente disposta sulla parete in relazione alle altre. Interessante come i lavori scultorei di Passarelli, proprio come veri e propri progetti architettonici, siano accuratamente pensati e disegnati su carta prima della concreta realizzazione in grès e ferro. Le figure di Dante Passarelli sono mute, le atmosfere impalpabili. Il linguaggio delle sue opere non è quello delle parole, ma passa soltanto attraverso i volumi e i colori tenui, si ritrova soprattutto in quel frammento di eterno che l’artista vi ha collocato.

Al visitatore è affidato il compito, la curiosità e il piacere di intrattenere un colloquio intimo e personale con le opere in mostra, nella speranza che l’esperienza estetica possa essere anche un viaggio o un ritorno al proprio personale mondo interiore.

Dosso – Ombre

Di Dosso è esposta la serie di opere “Ombre”.

Dosso intaglia il metallo da cui fa emergere figure sottili, eteree, estremamente espressive. Espressioni contemplative e statiche. Pensiero e vita si fanno intellegibili negli sguardi impressi con piccoli, sintetici e significativi tratti sul volto delle minute sculture, negli indizi di movimento, nelle molteplice pose dei tanti protagonisti e nel dialogo con le proprie ombre. Un’umanità che trapela in modo differente in ognuna delle sue opere d’arte.

I personaggi sono posti in relazione con lo spazio, collocati in ambienti e situazioni raffigurati da pochi elementi esterni quali scale, finestre, alberi stilizzati. In altri lavori, Dosso si concentra unicamente sul ritratto, esplorando ulteriormente e in maniera amplificata l’espressione umana, attraverso la sovrapposizione di carte metalliche; anche quando Dosso si dedica alla rappresentazione di edifici, abbandonando formalmente la figura umana, i suoi luoghi, abitati oppure vuoti, riconducono nuovamente alla centralità dell’uomo.

La composizione è pulita, essenziale e al tempo stessa meticolosa. Colpisce come l’artista, fin dagli inizi della sua lunga carriera, si sia dedicato a un’incessante ricerca nelle forme e nei materiali; Dosso modella rame, ottone satinato, ferro, legno, carta acquerellata e metallica, arrivando sempre ad estrarre dalla materia un senso estremo di leggerezza e grande poesia. Dosso crea un’atmosfera sospesa, metafisica. Le sue sculture, spesso oniriche, escono dai “quadri appesi” come sogno che entra nel quotidiano e si fa reale.