Antonella Baldacci - Bottega Gollini

Antonella Baldacci

Nasce a Livorno nel 1969 dove
vive ed opera. Si diploma in pittura e grafica presso la
Libera Accademia d’ Arte Trossi Uberti della sua città ricevendo riconoscimenti e borse di studio. Approfondisce
la sua esperienza entrando a far parte nel 2009 del
gruppo pittori di Arti Evasive Arte Contemporanea.
Partecipa a mostre collettive e personali e concorsi sul territorio nazionale. Dal 2010 viene accolta in varie gallerie d’arte
che curano le sue mostre personali e collettive.
A tutt’oggi espone in Italia e all’estero.
Nel 2018 inizia la collaborazione con il giovane scrittore contemporaneo emergente Paolo Salvini, curando le immagini di copertina e le
illustrazioni interne dei suoi libri (editi da Mondadori).
La sua ricerca gravita da sempre attorno alla natura
umana e alla natura stessa e nell’ultimo ciclo di lavori pone
la sua attenzione sui moti interiori.
I colori ed il loro movimento sono i protagonisti del racconto. “...noi siamo la nostra dimora. I luoghi rimangono
ancorati al tempo, lì, fermi, statici, eterni e noi li
attraversiamo velocemente in un susseguirsi di generazioni. L’involucro è il nostro rifugio, intoccabile e sicuro,
il nostro spazio magico in continua trasformazione.
Al suo interno gli eventi tumultuosi scorrono fluidi e si accavallano
fino a mescolarsi.
Tutto avviene lì, il fuori e il dentro...
perché il viaggio è nella testa.”
L’immagine, distrutta nella forma, si ricompone nei colori attraverso pennellate gestuali ed astratte entrando in contrasto con dettagli estremamente realistici che richiamano prepotentemente l’attenzione dell’osservatore e permettono all’artista di mantenere quel filo condut- tore tra classico e contemporaneo lasciando che i due mondi coesista- no.
Alcuni lavori sono eseguiti su supporti diversi dalla tela, come plexiglass
e foglia di alluminio. In particolare, quelli realizzati su plexiglass richiamano oggetti di uso quotidiano a cui nessuno di noi può ormai rinunciare
in quest’era digitale, riconducibili a schermi di i-pad o pc.
Si crea un contrasto che è accentuato dalla superficie del supporto
stesso sul quale l’artista interviene, spesso in bianco e nero, a voler sottolineare il bisogno compulsivo che ognuno di noi ha dell’oggetto stesso in contrasto con il disagio all’uso smodato che ne deriva. L’immagine dipinta sembra voler uscire da quella superficie ribellando-
si all’idea del volerla, a tutti i costi, solo digitale.

Opere uniche di Antonella Baldacci