David Berkovitz
David Berkovitz (pseudonimo) nasce a Bologna il 24/04/1978 da madre bolognese e padre calabrese.
Autodidatta, negli anni di scuola superiore scopre il rap, il writing e più generalmente l’Hip Hop, movimento nuovo d’oltreoceano che raduna diverse discipline. Inizia a dipingere per strada lavori illegali come era uso in quei tempi tra gli artisti emergenti per mostrare alla stessa sub cultura la propria identità, il proprio coraggio e la propria tecnica. Il periodo che va dal 1992 al 1994 lo vede compreso nella scena nascente, e in misura non autorizzata lavora la notte con dedizione e costanza. Dal 1994 al 1996 seguono due anni di stallo artistico in cui si dedica soprattutto a conoscere la vita nelle sue sfaccettature edonistiche, tema a lui caro che non abbandonerà più. Dal 2000 al 2009 suona e compone assieme alla sorella. Parallelamente scopre l’amore per la lettura e per la cultura, inteso come cultivar e come mezzo per accrescere sé stesso.
Nel 2009 la Band si scioglie e lui torna al primo amore: il disegno e la costruzione.
Riferimenti come Giorgio de Chirico, Morandi, Guttuso, Scanavino, piuttosto che Scajola, Rothko Malevic Mondrian, Castellani, Manzoni, ma anche i futuristi, come Depero, Balla o Boccioni, fino ad arrivare agli informali o a Burri e al grande Fontana, sono solo alcuni degli Artisti che Berkovitz vede come Icone Sacre da cui attingere piacere, ancora prima che sapere.
Nel 2011, grazie ad un’intuizione conseguenziale ad un momento di elucubrazione dei suoi, nasce il cubo di Berkovitz. *rif1- Questo è l’elemento che lo porterà con furore, verso una produzione nuova, che diventa una necessità ed un riparo dalle difficoltà che la vita comincia a presentargli, in quanto lo stesso sa, di bruciare la sua candela dai due lati. Da questo momento l’arte visiva sarà alcova, sorgente e fuoco che gli permetterà di allontanarsi dalla strada che aveva intrapreso, e se anche non pedissequamente seguita, la stessa sarà salvifica per l’artista.
I progetti iniziati nel 2011 cominciano a dare frutti in quanto dall’anno dopo inizia ad esporre con gallerie di Bologna, ma anche in Romagna e in Toscana.
Nel 2012 fa la sua prima personale in centro a Bologna per un atelier. Qui viene notato dalla Galleria Bongiovanni, diretta dalla Sign.na Paola e nel 2013 viene invitato a partecipare ad una collettiva (Bordeline), in Galleria Cavour a Bologna, dove espone diversi pezzi ivi compreso una crocifissione in legno di mt 5x3 con annesse installazioni luminose.
Partecipa nel marzo 2014, alla seconda edizione del Gat c/o Artour-o, a cura di Olivia Spatola a Firenze classificandosi secondo.
https://www.espoarte.net/arte/figli-di-artour-o-giovani-artisti-di-talento-per-il-premio-gat/
Sempre nel 2014, a cura di Maurizia Tazartes esce un articolo su di lui sul quotidiano Nazionale Libero, intitolato “Gli artisti che nessuno conosce”, in cui la critica ne racconta la storia.
https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/berkovitz-lautodidatta-che-dipinge-i-pensierinei-suoi-cubi-896892.html
Nel 2014 viene ospitato dalla Galleria Maf Gallery a Forlì nella loro locazione in centro e nello stesso anno espone due oggetti in Giappone ad una manifestazione artistica.
Nel 2015 partecipa ad una Bipersonale con Marco Mercati c/o Castel San Pietro Terme (Bo), con il patrocinio del comune, a cura di Cristiano Galassi.
David Berkovitz / Marco Mercati - exibart.com
Terminate queste esperienze, per cause di forza maggiore, è costretto per cinque anni a cessare l’attività di produzione artistica materica continuando però, il suo percorso di crescita attraverso la lettura la scrittura ed in seconda battuta la musica. Si avvicina a Foucault e Chomsky, legge Agamben e Cioran, si innamora di Illich.
Dal 2020, come un vaso colmo, torna per necessità, alla composizione materiale di opere. Nasce così il progetto attuale e la conseguenziale ricerca che prosegue ciò che aveva lasciato in sospeso diversi anni prima.
Nel 2022 partecipa alla collettiva: Uno, nessuno, centomila, Artisti a Confronto c/o la Galleria Maurizio Nobile Fine Art Bologna/Milano/Parigi, a cura di Maurizio Nobile e Attilio Luigi Ametta, dove a suggerirne la partecipazione ai curatori, è il suo amico Scrittore d’Arte Alberto Gross.
UNO, NESSUNO e CENTOMILA | Maurizio Nobile Fine Art
UNO, NESSUNO E CENTOMILA: ARTISTI A CONFRONTO ALLA GALLERIA NOBILE - ART IS LINE blog
Dal marzo 2023 Collabora con la Bottega Gollini a Imola, storica Bottega di Arte aperta dal 1967
Sono in procinto nuovi progetti per l’anno in corso.
Attualmente vive e lavora nella provincia di Bologna, nella sua casa/studio, dove opere e vita reale si fondono e dove non si sa bene dove una inizia, e dove l’altra può terminare.
d.b.011
*rif1- [(Il cubo rappresenta la materia la linea l’energia. Una linea che appare da un punto infinito dello
spazio, per creare elementi simboli o messaggi senza mai staccarsi dal supporto, per poi sparire all’interno
di quello che è un universo parallelo.) I prossimi cinque anni saranno anni di lavori forsennati con le materie
più disparate: legno e ferro, materiali elettrici, stucchi, acrilici, olii, china. Saranno cinque anni di
sperimentazioni fondamentalmente mai terminati per via delle possibilità infinite che lo schema intrapreso
gli dava.]